La colonna sonora de la Montagna Incantata
Lungometraggio documentario, expanded cinema
Una produzione Acteon in collaborazione con Jolefilm
Come i personaggi del romanzo di Thomas Mann che dà il titolo al film, nello strano tempo sospeso del confinamento sanitario di questi giorni, venticinque persone chiuse nelle loro case riflettono sulla loro vita, sulla società in cui vivono, sul mutazioni del mondo e del suo ambiente, sui loro desideri: lavoratori, custodi, insegnanti, uomini d’affari, filosofi, studenti, pensionati… La maggior parte – anche se non tutti – sono persone che hanno qualche legame con gli altri partecipanti: ci sono tre nuclei familiari , amici e vicini; alcuni hanno rapporti di lavoro. Questi legami sono anche la materia visiva e parlata del film, e colorano i riflessi di una particolare umanità: quella della società del secondo decennio del XXI secolo.
La Montagna Magica è un affresco delle tensioni che attraversano l’Europa di oggi. Si compone di riprese effettuate con macchine fotografiche e cellulari dagli stessi partecipanti, che hanno accettato di mettersi nei panni di “registi” e “operatori di macchina”, e di seguire le indicazioni del regista, Claudio Zulian. Le immagini sono il risultato di un paziente lavoro di modellazione, attraverso lunghi dialoghi sulle intenzioni, le possibilità, il momento giusto delle riprese. In questo strano periodo, non c’era altro modo per farlo. Tuttavia, c’è un grande vantaggio in questo sistema di lavoro: otteniamo un’intimità con le persone che nessun’altra troupe cinematografica avrebbe potuto raggiungere.
La montagna incantata è un film che esplora i dubbi, le paure e le speranze di un gruppo di cittadini in un decennio iniziato drammaticamente.
Molti mondi musicali
Un lavoro musicale a tutto tondo, organico, che esplora più dimensioni e generi, dalla composizione di brani che si ispirano al mondo classico, come Carl Philippe Bach, al minimalismo di Adams e Philip Glass (in un brano scritto proprio dal regista). Ma ci sono anche movimenti elettronici ispirati ad Alva Noto e Yashimura, fino al quartetto classico contemporaneo di Terry Riley.
Concept musicale: Joe Schievano e Claudio Zulian
Musica originale di Joe Schievano
Orchestral Arranger: Denis Feletto
Interpreti:
Violino: Nicola Fregonese, Luca Mares, Sabina Bakholdina
Violoncello: Antonino Puliafito, Alessandra Boldrin
Viola: Francesca Levorato
Arpa: Nicola Vendramin
Pianoforte: Denis Feletto
I brani d’orchestra sono stati registrati presso IMPUT STUDIO di Treviso